Guida al Forex e dove investire oggi su questo mercato

 

guida_forex.jpgCiao, oggi voglio presentarti il Forex e per questo ti illustrerà una guida e tutto quello che devi sapere prima di operare sul questo mercato.

Qual è dunque l’ABC dell’operatività sul Forex?
Per poter guadagnare oggi sul mercato del Forex, bisogna iniziare ad operare e per operare devono essere aperte delle posizioni. Come possono essere aperte queste posizioni? Sin dal principio abbiamo detto che le valute sono poste in coppie come ad esempio l’EUR/USD che rappresenta il cambio euro/dollaro. Le due operazioni possibili su questa coppia saranno dunque quelle di andare long (lunghi/comprare) o short (corti/vendere).
Nel primo caso vi sarebbe l’acquisto della prima valuta della coppia e la vendita simultanea della seconda, mentre se si andasse short si avrebbe una vendita della prima valuta per acquistare la seconda.
Cosa vuol dire tutto questo? Ovviamente quello che ci interessa è guadagnare.
Se le nostre previsioni indicassero un probabile rafforzamento dell’euro, saremmo dunque invogliati a comprarlo per poter speculare sul cambio, pertanto si andrebbe long su EUR/USD, mentre se le previsioni fossero ottimiste per il dollaro si dovrebbe andare short e quindi vendere euro per entrare in possesso di dollari in attesa di un futuro apprezzamento. Per ogni coppia di valuta risulta dunque possibile sia sfruttare i movimenti rialzisti che quelli ribassisti andando rispettivamente long o short.

Una volta aperto un ordine si può notare come questo non parta in parità, ma qualche pip al di sotto del prezzo di buy o sell a seconda del tipo di operazione. Questo è il cosiddetto bid/ask spread. Quandi si apre una posizione, se la si potesse chiudere nello stesso istante si noterebbe una perdita sul proprio conto, questo perchè i prezzi di acquisto e di vendita della coppia differiscono di una determinata quantità: lo spread. Per notarlo basterà osservare le voci bid e ask per ogni coppia di valute sulla piattaforma del proprio broker. Una indica il prezzo che dovreste pagare per entrare in possesso di una valuta, l’altro indica il prezzo che il mercato sarebbe disposto a pagare a voi per invece comprarla.

Poco fa ho nominato la parola pip, cosa significa? Il pip è la più piccola variazione possibile del tasso di cambio tra due valute. Nell’esempio euro dollaro, il tasso è espresso fino alla quarta cifra decimale ossia 0,1234. Un pip è in questo caso un decimillesimo di unità.

Due “amici” insostituibili dell’operatività, che non posso evitare di menzionare, sono lo stop loss e il take profit. Questi sono validi strumenti per il controllo e la gestione della posizione. Con lo stop loss si può preventivamente impostare un livello massimo di perdita raggiunto il quale la piattaforma in automatico provvede a chiudere l’operazione. Strumento molto utile per chiudere posizioni in mercati molto volatili o quando non si è davanti al pc. Il take profit permette invece di posizionare dei livelli in zone target al raggiungimento delle quali la posizione viene chiusa incassando il guadagno realizzato. Una grande raccomandazione va fatta per lo stop loss, usarlo sempre e non spostarlo mai dai valori definiti in partenza, se non per avvicinarlo al valore di apertura in modo da limitare possibili perdite (fonte Martino Bonanomi AnalisiForex.com).

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Le obbligazioni

obbligazioni.jpgCarissimi amici, oggi voglio proseguire le spiegazioni relative ai tipi di investimento in borsa e vorrei parlarvi precisamente di cosa sono le obbligazoni.
Nei prossimi incontri approfondiremo altri strumenti di investimento quali i titoli di stato, i fondi comuni di investimento, i warrant, i covered, le opzioni e i futures.

Iniziamo a capire cosa sono:

Le Obbligazioni (spesso chiamata con il termine inglese bond) sono quotate in borsa come le azioni ma sono da interpretare come un prestito che possiamo concedere ad un ente pubblico o una società privata.

In cambio ci saranno riconosciuti degli interessi periodici ed alla scadenza del prestito il rimborso totale del capitale concesso.

A differenza delle azioni esiste un metodo di calcolo universale e standard per determinare il prezzo delle obbligazioni, esse sono un titolo che è molto stabile di valore nel tempo, a basso rischio-volatilità, non soggette all’euforia, al panico dei piccoli risparmiatori e alla speculazione che influenzano i corsi azionari.
Lo scopo di un’emissione obbligazionaria (o prestito obbligazionario) è il reperimento di liquidità.
E’ logico pensare che la garanzia di rimborso debba essere alta, infatti, come per qualsiasi prestito che possiamo elargire nel corso della vita, abbiamo la necessità di stare ben attenti a chi prestiamo i soldi. Dovremo quindi, valutare che l’azienda sia solida e in grado di rimborsarci alla scadenza.
Di solito il rimborso del capitale avviene alla scadenza al valore nominale e in un’unica soluzione, mentre gli interessi sono liquidati periodicamente (trimestralmente, semestralmente o annualmente). L’interesse corrisposto periodicamente è detto cedola perché in passato per riscuoterlo si doveva staccare il tagliando numerato unito al certificato che rappresentava l’obbligazione.
Se l’emittente non paga una cedola (così come se è insolvente nei confronti delle banche o di creditori commerciali), un singolo obbligazionista può presentare istanza di fallimento.
Vanno anche presi in considerazione i rischi che possono essere dovuti al rischio valutario se le obbligazioni sono in valuta estera e, in ogni caso, un rischio temporale perché nella teoria economica ogni impresa aspira a vivere in eterno, ma in un orizzonte superiore ai 5 anni le previsioni sulla redditività sono molto poco affidabili. In un orizzonte di 25-30 anni che riguarda alcune obbligazioni, lo sono pure le previsioni sulla sopravvivenza stessa della società. Oltre i 10 anni, molti investitori infatti preferiscono titoli di Stato.
E’ importante sapere che l’andamento delle azioni solitamente è opposto a quello delle obbligazioni che sono un mercato di lungo termine in cui si investe liquidità (che è immobilizzata) quando la borsa è in calo e l’investimento a breve termine in titoli è meno redditizio.

Le Obbligazioni sono di diversi tipi:

  • Obbligazioni callable: sono delle obbligazioni a tasso fisso per le quali l’emittente si riserva la facoltà di rimborsarle prima della reale scadenza delle stesse.
  • Obbligazioni convertibili: sono obbligazioni che incorporano la facoltà di convertire, ad una scadenza prefissata, il prestito obbligazionario in azioni secondo un rapporto di cambio predeterminato.
  • Obbligazioni a tasso fisso: sono obbligazioni che remunerano l’investimento ad un tasso di interesse fisso stabilito prima dell’emissione.
  • Obbligazioni a tasso variabile: sono obbligazioni che remunerano l’investimento ad un tasso di rendimento che varia in base ad un parametro di riferimento, che può essere di natura monetaria, finanziaria o in base all’andamento del prezzo di materie prime. Il tasso varia a determinate scadenze temporali seguendo i tassi di mercato.
  • Obbligazioni Zero-Coupon (o Zero-Coupon Bonds, abbreviato ZCB): sono obbligazioni senza cedola (coupon) che quindi non liquidano periodicamente gli interessi ma li corrispondono unitamente al capitale alla scadenza del titolo. La durata è uguale alla sua vita residua.
  • Obbligazioni strutturate: sono obbligazioni il cui rendimento dipende dall’andamento di un’attività sottostante.
  • Obbligazioni Subordinate: sono obbligazioni il cui rimborso, in caso di procedura fallimentare, avverrà solo dopo aver soddisfatto tutti i creditori privilegiati e chirografari.
  • Rendite perpetue: sono obbligazioni che corrispondono perpetuamente una cedola predefinita. Tali obbligazioni non presuppongono nessun rimborso a termine.

Tirando le somme sulle variabili da considerare nella scelta delle singole obbligazioni, abbiamo:

  • La natura dell’emittente (stato, istituzioni finanziarie nazionali o internazionali, aziende private ecc…),
  • La sua affidabilità come debitore, (solvibilità) dell’emittente, viene espressa ed individuata tecnicamente dal livello del rating. Il rating esprime la classificazione della qualità degli emittenti di un titolo obbligazionario secondo determinati criteri che spaziano dalla solidità finanziaria alla potenzialità dell’emittente. Esistono istituti che propongono differenti notazioni concernenti la qualità dei debitori, tra i più noti vi sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Tali aziende di rating eseguono un costante monitoraggio delle società emittenti. Concretamente il rating è una sorta di punteggio ponderato che gli istituti attribuiscono ai differenti emittenti. Le obbligazioni con rating AAA esprimono il più alto grado di qualità dell’emittente. Ovviamente, maggiore è il rischio che le obbligazioni di una data società rappresentano,..continua..