Le elezioni in Grecia previste per domenica 17 giugno portano oggi una ventata di ottimismo sui listini finanziari grazie al sondaggio che prevede una maggioranza in grado di garantire la permanenza di Atene nell’euro. Dopo settimane di profonda incertezza sul destino del Paese, la Borsa ellenica segna un +10% sulla scia della chiusura positiva di Wall St.
Ci sono buone notizie in arrivo anche dalle banche centrali che hanno comunicato una possibile immissione di liquidità a partire da domenica. La Fed sembra infatti voler mantenere l’attuale politica a tassi azzerati in seguito ai deludenti dati economici usciti nel corso della settimana, mentre il numero uno della BCE Mario Draghi ha comunicato che l’istituto continuerà ad assicurare il suo supporto alle banche dell’Unione in difficoltà. Anche la Bank of England scende in campo con un importante annuncio relativo ad un piano di emergenza per un ammontare di 100 miliardi di sterline che verrà destinato al settore privato al fine di promuovere una nuova crescita economica. Inoltre la prossima settimana si riunisce il Fomc e ci saranno quindi nuovi segnali di politica monetaria USA, anch’essa nazione che soffre di una stagnazione economica difficile da superare. Sembra che le banche centrali a livello globale si stiano preparando al peggio, ovvero ad una possibile uscita della Grecia dall’euro.
Nel mercato forex la moneta unica trae vantaggio dagli indici al rialzo e il cross fx eur/usd si stabilizza a quota 1.26005. Secondo Vincenzo Longo, Market Strategist di IG, i livelli odierni si collocano a 1,2670 al rialzo e a 1,2545 al ribasso. In calo l’usd/jpy dopo che la corsa dello yen è stata alimentata dalla decisione della Banca centrale giapponese (Boj) di lasciare invariati i tassi di riferimento allo 0,1% nonché di mantenere il programma di acquisto asset.
Sul fronte dei dati macroeconomici sono state pubblicate le stime dell’agenzia Fitch relative al PIL dei paesi del Vecchio Continente che vedono Italia e Spagna in calo per tutto il 2012 con un -1,9%, contro un +0,9% tedesco e un +0,4% francese; l’eurozona vedrà una ripresa economica solo nel 2013 con la prospettiva di un +0,9%. Il PIL della Cina vedrà secondo Fitch una crescita dell’8% nell’arco del 2012/13 per poi calare al 7,5% nel 2014.
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